Il progetto vuole fornire agli agricoltori interessati a diventare “agricoltori custodi” o già produttori di cultivar tradizionali “ritrovate” i necessari strumenti tecnici e le opportune conoscenze per operare una corretta conservazione in situ (on farm) delle cultivar tradizionali locali lombarde, anche attraverso tecniche avanzate di mantenimento in purezza e per poter riprodurre semente di qualità (autoproduzione, avvio di piccole ditte sementiere), attraverso tecniche specifiche sia di coltivazione che di conservazione delle sementi (home seed bank).
Così facendo sarà possibile portare un miglioramento nella gestione delle coltivazioni, che saranno maggiormente incentrate sulla conservazione dell’agro-biodiversità (cultivar tradizionali) e sulla differenziazione dei prodotti: tale miglioramento, da un lato si tradurrà in un minore impatto ambientale (maggiore sostenibilità delle colture) e dall’altro in un maggiore sviluppo economico delle aziende che coltiveranno prodotti diversificati e di maggiore qualità, sia dal punto di vista organolettico che nutrizionale, e di rinnovato interesse presso i consumatori, sempre più alla ricerca di tali specialità.
Con il passare del tempo e l’instaurazione dei rapporti di collaborazione con gli agricoltori che frequentano i vari momenti informativi del progetto, si auspica la creazione di una rete di agricoltori-custodi della biodiversità lombarda, che, raggiunto un buon livello di efficienza e piena autonomia, potrà contribuire alla creazione di un campus agro-bio-didattico diffuso, trasmettendo ad altri la capacità di fare impresa e reddito, attraverso il recupero e il buon uso della biodiversità agraria tradizionale locale, con possibilità di creare anche start-up nel campo dell’e-commerce.
Obiettivi specifici:
– far conoscere le landraces ai potenziali “agricoltori custodi” e in particolare ai giovani agricoltori che aspirano a diventare tali, trattando esempi di Varietà da Conservazione (VC) Lombarde già iscritte al registro varietale nazionale e una serie di altre cultivar (cerealicole e orticole) potenzialmente iscrivibili, con valutazione delle caratteristiche organolettiche, nutrizionali e nutraceutiche evidenziabili in etichetta, ove note;
– trasferire le conoscenze sulle tecniche per il mantenimento in purezza delle colture e la corretta conservazione dei semi (autoproduzione di semente)
– informare sulle modalità d’iscrizione delle cultivar al Registro Nazionale delle Varietà da Conservazione MIPAAF, previsto dalla legge per legalizzare la commercializzazione della semente, altrimenti non possibile;
– informare su ogni altro strumento idoneo per la tutela delle cultivar tradizionali, come la Legge nazionale 194/2015 (Anagrafe nazionale di questi prodotti);
– informare sulle possibilità offerte per la presentazione di progetti, inclusi strumenti in ambito rurale (PSR, GAL-PSL);
– fornire informazioni sulle potenzialità del mercato elettronico;
– diffondere presso il pubblico le conoscenze sulle principali caratteristiche delle cultivar tradizionali e i vantaggi derivanti dal loro consumo;
– individuare nuovi circuiti di commercializzazione (mercato elettronico, etichettatura anche con codici QR, etichette bilingue).